Come devono essere tristi, quei figli unici. Crescere in una casa piena di adulti, sempre in minoranza, sempre sconfitti, nemmeno un po' di quella stupidità sfrenata, niente scherzi da poter ripetere cento volte, nessuno con cui cantare, nessuno con cui litigare, nessuno con cui fare il principe, o lo schiavo {...} in seguito, quando i genitori cadono in disgrazia e diventano essere umani incasinati e banali e si trasformano pian piano da persone che si prendono cura di te in individui di cui ci si deve prendere cura, chi ci sarà ad affrontare con te quelle crescenti frustrazioni, a riflettere sulle migliaia di dettagli insignificanti di quella soap opera a lungo condivisa che non significa nulla per gli altri? E quando infine se ne saranno andati, chi si rivolgerà a te dicendoti: «Sì, mi ricordo il cavalluccio a dondolo rosso... sì, mi ricordo il letto immaginario sotto il biancospino»?
( Mark Haddon )
[ The Red House ]
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