In "Figli del nostro quartiere" di Naguib Mahfouz, la citazione evidenzia gli effetti dannosi della paura, usando una montagna e un serpente come metafore. La frase suggerisce che la paura può portare a azioni e reazioni dannose. Proprio come un serpente può mordere per paura, le risposte umane guidate dall'ansia possono portare a conseguenze negative. Ciò implica che la paura spesso distorce la percezione e può provocare aggressività o ostilità quando ci si sente minacciata.
affrontando la paura in questo modo, Mahfouz incoraggia i lettori a confrontarsi con le loro ansie piuttosto che permettere loro di dettare il loro comportamento. La citazione serve da promemoria che il superamento della paura è essenziale per evitare danni inutili, sia per noi stessi che per gli altri. Nel contesto della storia, può implicare che i personaggi dovrebbero imparare ad affrontare le loro paure piuttosto che agire in modo difensivo, promuovendo una comprensione più profonda delle emozioni e delle relazioni umane.