Non dovremmo semplicemente ammettere l'ovvio-che la chiamata del Nuovo Testamento al discepolato, alla compassione e alla non dà non foglie spazio per il modo in cui molti di noi stanno pensando e vivendo? È tempo di andare oltre la posizione teorica di "Sarei disposto a rinunciare a qualcosa se Dio mi chiedesse," e iniziare a rinunciare davvero alle cose per fare ciò che ci ha comandato?
(Shouldn't we just admit the obvious--that the New Testament call to discipleship, compassion, and giving leaves no room for the way many of us are thinking and living? Is it time to get beyond the theoretical stance of 'I'd be willing to give up anything if God asked me to,' and start actually giving up things in order to do what He's commanded us?)
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Randy Alcorn, nel suo libro "Money, Possessions and Eternity", sfida i lettori a confrontarsi con il divario tra gli insegnamenti del Nuovo Testamento su discepolato, compassione e generosità e la realtà della vita di molte persone. Sostiene che è tempo di riconoscere che la volontà teorica di sacrificare per Dio spesso non è all'altezza dell'azione reale.

Alcorn sostiene un autentico impegno a vivere questi principi biblici rinunciando sinceramente ai nostri beni e conforti per adempiere ai comandi di Dio. Sottolinea che la fede deve tradursi in atti tangibili di dare e servire, spingendo un passaggio dalle semplici intenzioni ad azioni concrete che riflettono il vero discepolato.

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gennaio 25, 2025

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