Cari amici. Sto morendo. Non essere arrabbiato. Ho iniziato a morire il 6 luglio 1917. È il giorno in cui sono nato e, in consiglio con ciò che il nostro salmista dice: "Noi che nascono, siamo nati per morire.
(Dear friends. I'm dying. Don't be upset. I began to die on July 6, 1917. That's the day I was born, and, in council with what our psalmist says, 'We who are born, are born to die.)
"Have A Little Faith: A True Story" di Mitch Albom si apre con una riflessione toccante sulla vita e sulla mortalità attraverso la lente dei pensieri di un individuo morente. Questa persona esprime un'accettazione serena della loro mortalità, suggerendo che la morte è parte integrante della vita che inizia alla nascita. La frase "noi che siamo nati, siamo nati a morire", sottolinea l'inevitabilità della morte mentre promuove un messaggio di comprensione e pace sul ciclo di vita.
La narrazione incoraggia i lettori a contemplare la propria vita e i significati che derivano da loro. Inquadrando la morte non con tristezza ma con un senso di inevitabilità e tranquillità, l'autore ci spinge ad apprezzare i momenti che abbiamo, sottolineando la fede e la connessione con gli altri durante il nostro viaggio di vita.