Come possiamo proteggerci da una cultura della manipolazione, in cui i gusti e i sapori vengono ricreati chimicamente nei laboratori e ci dà come cibo naturale, dove la religione è confezionata, televisiva e twittata e gli spot pubblicitari ci influenzano a tal punto che impongono non solo ciò che mangiamo, indossiamo, leggi e cosa e cosa e come sogniamo. Abbiamo bisogno della bellezza incontaminata della verità come ci rivelati nella finzione, nella poesia, nella musica e nelle arti: dobbiamo recuperare il terzo occhio dell'immaginazione.
(How can we protect ourselves from a culture of manipulation, where tastes and flavors are re-created chemically in laboratories and given to us as natural food, where religion is packaged, televised and tweeted and commercials influence us to such an extent that they dictate not only what we eat, wear, read and want but what and how we dream. We need the pristine beauty of truth as revealed to us in fiction, poetry, music and the arts: we need to retrieve the third eye of imagination.)
La citazione enfatizza le sfide che affrontiamo in un mondo saturo di manipolazione, in cui i sapori artificiali e le ricreazioni chimiche si trattengono come cibi naturali. Questa manipolazione si estende oltre il cibo per comprendere la religione e il consumismo, poiché le pubblicità modellano i nostri desideri e persino influenzano i nostri sogni. Tale cultura solleva preoccupazioni sull'autenticità e sulla perdita di esperienze autentiche.
In risposta a questa manipolazione, l'autore sostiene un ritorno alla "bellezza incontaminata della verità", trovata nei regni della finzione, della poesia, della musica e delle arti. Nafisi chiede un risveglio del "terzo occhio dell'immaginazione", suggerendo che attraverso l'espressione creativa, possiamo resistere alla seduzione culturale e riscoprire il nostro vero sé, promuovendo una comprensione più profonda della realtà oltre il commercialismo.