Nel libro "The Glass Castle", l'autore Jeannette Walls riflette sulla sua educazione unica e sulla natura transitoria della vita. Sottolinea come il tempo e lo sforzo possano comportare una fugace soddisfazione, esemplificata dall'idea di dedicare un pomeriggio a preparare un pasto che durerà solo un'ora. Questa nozione incapsula la realtà agrodolce di creare qualcosa di bello o appagante che alla fine non durerà.
La narrativa di Walls rivela temi più profondi della resilienza e l'importanza di assaporare i momenti. La metafora di un pasto consumato serve rapidamente come promemoria dell'impermanenza della vita e il valore nel amare il tempo trascorso con la famiglia, anche nel caos. Attraverso le sue esperienze, le pareti sottolineano come le connessioni significative possano fornire gioia duratura, nonostante la natura temporale di esperienze specifiche.