Nel libro di Naguib Mahfouz "Quaglia e autunno", il protagonista riflette su un pesante fardello in cui si sente simile a Cristo, incarnando i peccati di una nazione piena di illecite. Questa nozione cattura un profondo senso di responsabilità e colpa, evidenziando le complessità dell'esistenza umana e dei dilemmi morali.
L'idea di essere attribuita con un ruolo così divino suggerisce una lotta con la propria identità tra i fallimenti sociali. Mahfouz incoraggia i lettori a esplorare i temi della redenzione e l'impatto del peccato collettivo, il che implica che gli individui spesso portano il peso delle loro comunità sulle loro spalle.