Bob, sai qualcosa. . . Luckman ha detto alla fine. Avevo la stessa età di tutti gli altri. Penso che lo fossi così, ha detto Arctor. Non so cosa abbia fatto. Certo, Luckman, ha detto Arctor, sai cosa ha fatto a tutti noi. Bene, non parliamone. Continuò a inalare rumorosamente, la sua giallastra lunga nella luce di mezzogiorno.

(Bob, you know something . . . Luckman said at last. I used to be the same age as everyone else. I think so was I, Arctor said. I don't know what did it. Sure, Luckman, Arctor said, you know what did it to all of us. Well, let's not talk about it. He continued inhaling noisily, his long face sallow in the dim midday light.)

di {Philip K. Dick}
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In questo passaggio di "uno scanner buirly", i personaggi Bob e Luckman riflettono sul loro passato, rivelando un senso condiviso di perdita e l'impatto delle loro esperienze. Luckman esprime un senso di nostalgia, osservando che una volta si sentiva giovane come tutti gli altri, mentre Arctor fa eco a questo sentimento, suggerendo che entrambi sono cambiati in modi significativi. Il dialogo suggerisce un trauma o un'esperienza inespressa che li ha colpiti profondamente.

Man mano che la conversazione avanza, l'umore diventa cupo mentre scelgono di evitare di discutere la causa delle loro trasformazioni. La descrizione fisica di Arctor - la sua faccia giallastra nella luce fioca - più enfatizza il loro declino e il pedaggio che la vita ha assunto su di loro. Questo momento cattura i temi dell'identità e gli effetti di una realtà impegnativa comune nel lavoro di Philip K. Dick.

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gennaio 24, 2025

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