Se avessi saputo che fosse innocuo, l'avrei ucciso da solo!
(If I'd known it was harmless, I'd have killed it myself!)
In "Uno scanner buirly" di Philip K. Dick, il protagonista si prepara con gli effetti dell'abuso di sostanze e la perdita di identità personale. Attraverso una lente distopica, la storia critica la natura della sorveglianza e del controllo nella società, in cui i personaggi navigano in un mondo pieno di sfiducia e inganno. La narrazione solleva domande sulla moralità e sulle conseguenze delle proprie azioni, in particolare nel contesto della dipendenza e delle pressioni sociali.
La citazione, "Se avessi saputo fosse innocuo, l'avrei ucciso da solo!" cattura l'ironia di come gli individui spesso giudicano erroneamente i pericoli di determinate situazioni o sostanze. Riflette il conflitto interno dei personaggi che lottano con le loro percezioni e realtà. Questo sentimento risuona in tutto il libro, evidenziando i tragici incomprensioni che portano alla distruzione e al profondo impatto delle scelte fatte sotto l'influenza della dipendenza.