Contrariamente agli scritti di alcuni storici, l'annuncio di Monroe era interamente la sua creazione, non quella di Adamo. L'affermazione secondo cui Adams ha scritto la "dottrina Monroe" non è solo falsa, ma confina con il ridicolo implicando che il presidente Monroe fosse poco più che un burattino manipolato dalla mano di un altro. Tali affermazioni mostrano poca visione della presidenza stessa e del tipo di uomo che aspira e assume quell'ufficio; In effetti, denigrano il personaggio, l'intelletto, l'intensità e il senso del potere che guidano i presidenti americani.
(Contrary to the writings of some historians, Monroe's proclamation was entirely his own creation-not Adam's. The assertion that Adams authored the "Monroe Doctrine" is not only untrue, it borders on the ludicrous by implying that President Monroe was little more than a puppet manipulated by another's hand. Such assertions show little insight into the presidency itself and the type of man who aspires to and assumes that office; indeed, they denigrate the character, the intellect, the intensity and the sense of power that drive American presidents.)
L'affermazione secondo cui la dottrina di Monroe era principalmente opera di John Quincy Adams piuttosto che il presidente Monroe stesso è infondata. Tale nozione mina le capacità di Monroe e lo presenta come una semplice polena, che non riesce a riconoscere le complessità e le responsabilità del ruolo presidenziale. La leadership e il carattere di Monroe non dovrebbero essere respinti, poiché svolgono un ruolo cruciale nell'elaborazione di politiche straniere significative.
Harlow Giles Unger evidenzia l'importanza di riconoscere i contributi individuali dei presidenti ai loro lasciti. Le affermazioni e le azioni di Monroe erano guidate dalle sue convinzioni e giudizi piuttosto che dall'influenza esterna. Diminuendo il ruolo di Monroe travisa la natura del potere presidenziale e le qualità necessarie per una leadership efficace nel modellare la politica nazionale.