In "The Man in the High Castle" di Philip K. Dick, la narrazione esplora una storia alternativa in cui i poteri dell'Asse hanno vinto la seconda guerra mondiale. Questo ambiente distopico approfondisce le complessità di una società sotto il controllo totalitario, rivelando gli elementi surreali della vita in un mondo modellato da oppressione e conflitto. I personaggi si avvicinano all'identità, alla moralità e alla natura della realtà, che riflettono le assurdità e le contraddizioni inerenti a un tale regime.
La citazione sulla comprensione anche degli aspetti peculiari della Germania nazista attraverso l'I Ching evidenzia l'esplorazione del romanzo di paradossi e verità filosofiche. Suggerisce che anche i sistemi più oppressivi possono essere analizzati e compresi attraverso la lente delle filosofie orientali. Questa prospettiva incoraggia i lettori a considerare come diversi quadri culturali possano fornire spunti sulla natura del potere e del comportamento umano.