Nel libro di William S. Burroughs "Last Words: The Final Journals", l'autore riflette sulla mortalità e sulla fugace natura della vita. Questa introspezione è evidenziata da una citazione di Hemingway, che ha osservato: "Non viene più". Questa affermazione spinge i lettori a considerare i cambiamenti e le perdite vissute nel tempo, lasciando una a meditare sulla fonte di vitalità e ispirazione.
Il lavoro di Burroughs approfondisce i temi della perdita e della riflessione esistenziale, catturando la sensazione di qualcosa di prezioso che scivola via. Il libro funge da commovente promemoria delle lotte contro i momenti sbiaditi e la ricerca del significato in un mondo in rapido cambiamento, incoraggiando una profonda contemplazione della bellezza transitoria della vita.