Non sarebbe fantastico, come suggerisce Scott Peck, se tutti gli studenti di medicina dovessero subire i sintomi e la sensazione di uno spettro di malattie. Dalle infezioni acute al cancro terminale - e Kuru, la risata. Solo un mese per ogni esposizione, controllata ovviamente e una buona dose pesante di dolore lancinante. Quindi sapranno come ci si sente.
(Wouldn't it be great,as Scott Peck suggests, if all medical students had to undergo the symptoms and feeling of a spectrum of illnesses. From acute infections to terminal cancer - and Kuru, the laughing sickness. Just a month for each exposure, controlled of course, and a good heavy dose of excruciating pain. So they'll know what that feels like.)
In "Last Words: The Final Journals", William S. Burroughs fa eco ai sentimenti di Scott Peck sull'esperienza di formazione medica. Burroughs suggerisce che andrebbe a beneficio dei futuri medici sperimentare effettivamente i sintomi di varie malattie, dalle infezioni comuni a malattie gravi come il cancro terminale e condizioni rare come il kuru o "la malattia che ridente". Immergendosi in queste esperienze per un mese alla volta, gli studenti di medicina acquisirebbero una comprensione più profonda della sofferenza dei loro pazienti.
Questo approccio proposto sottolinea l'importanza dell'empatia in medicina. L'esperienza del dolore e delle sfide associate alle malattie in prima persona potrebbe fornire ai professionisti medici approfondimenti, migliorando in definitiva l'assistenza ai pazienti. Burroughs sostiene che questa intensa esposizione consentirebbe ai medici di relazionarsi meglio con le esperienze dei loro pazienti, trasformando potenzialmente il loro approccio alla guarigione e alla compassione nel campo medico.