Sono il prato di asciugatura; tu le scuse non dette; È la distanza fluttuante tra madre e figlio; È il primo gesto che crea un tranquillo che è abbastanza pieno da far dormire il bambino. I miei geni, il mio amore, sono elastici e corda; Fatti una struttura che puoi vivere dentro.amen.
(I am the drying meadow; you the unspoken apology; he is the fluctuating distance between mother and son; she is the first gesture that creates a quiet that is full enough to make the baby sleep.My genes, my love, are rubber bands and rope; make yourself a structure you can live inside.Amen.)
La citazione delle "Stories: Stories" di Aimee Bender trasmette una complessa dinamica emotiva tra individui. Descrive l'oratore come un prato che assorbe il rimorso inespresso di un altro, illustrando al contempo la relazione in evoluzione tra una madre e suo figlio. Le immagini delle loro interazioni evidenziano le sfumature dell'amore, della connessione e dei sentimenti non articolati che modellano le relazioni umane.
Inoltre, l'oratore sottolinea l'importanza della resilienza e dell'adattabilità nella vita, paragonando le relazioni personali e le emozioni agli elastici e alla corda. Questa metafora suggerisce che, nonostante le sfide, si dovrebbe costruire un ambiente di supporto per se stessi. La chiusura "Amen" indica un'accettazione sincera di queste verità, formando una conclusione che invita a riflettere sulle nostre vite interconnesse.