La vita è breve, pensò. L'arte, o qualcosa che non la vita, è lunga, si estende senza fine, come un verme in cemento. Piatto, bianco, non insufficiente da qualsiasi passaggio sopra o attraverso di esso. Qui sto. Ma non più.


(Life is short, he thought. Art, or something not life, is long, stretching out endless, like concrete worm. Flat, white, unsmoothed by any passage over or across it. Here I stand. But no longer.)

📖 Philip K. Dick

🌍 Americano  |  👨‍💼 Scrittore

🎂 December 16, 1928  –  ⚰️ March 2, 1982
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Il protagonista riflette sulla brevità della vita in contrasto con la tempo senza tempo dell'arte. Percepisce l'arte come un dispositivo permanente, irremovibile e intatto, simile a una superficie lunga e piatta che dura nel tempo. Questa metafora sottolinea un senso di permanenza in un mondo che si sente fugace.

In questo momento, riconosce la sua presenza in una vasta distesa, eppure la sua esistenza sembra effimera. Le immagini del "verme in cemento" suggeriscono qualcosa che, sebbene duraturo, manca della vitalità e della levigatezza che deriva dall'esperienza o dall'interazione. Questo evoca un profondo senso di solitudine in mezzo all'essenza duratura dell'arte.

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gennaio 24, 2025

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