Vivendo su pillole, telefonate non fatte, persone invisibili, pagine non scritte, denaro non fatto, pressione che si accumula per fare una sorta di svolta e muoversi di nuovo. Togli la gomma dalle rotaie, finisci qualcosa, grave questa terribile abitudine di non arrivare mai alla fine di nulla.
(Living on pills, phone calls unmade, people unseen, pages unwritten, money unmade, pressure piling up all around to make some kind of breakthrough and get moving again. Get the gum off the rails, finish something, croak this awful habit of not ever getting to the end- of anything.)
In "Vitejack", Hunter S. Thompson esplora le schiaccianti pressioni della vita moderna, evidenziando la stagnazione che può derivare dal fare troppo affidamento su distrazioni come la tecnologia dei farmaci e della comunicazione. Illustra un senso di frustrazione con un potenziale insoddisfatto, sottolineando il peso dei compiti irrisolti e le connessioni mancate che pesano pesantemente sulla propria psiche. Ciò riflette una lotta più ampia: la sfida di trovare slancio tra il caos della vita.
La citazione di Thompson trasmette un desiderio profondo per liberarsi dal ciclo di impreduttività e procrastinazione. Sottolinea la necessità di superare gli ostacoli, sia esterni che interni, per raggiungere obiettivi personali e completare i progetti. Le immagini di lavori incompiuti e connessioni rotte servono da invito all'azione, spingendo i lettori a confrontarsi con le loro abitudini e lottare per la risoluzione, alla fine cercando di recuperare il controllo sulla loro vita.