Il libro "The Seven Daughters of Eve" di Bryan Sykes esplora le complessità della genetica e degli antenati umani. Sottolinea che l'idea di dividere gli umani in razze distinte e geneticamente pure è un mito. Sykes sostiene questa affermazione mettendo in mostra il patrimonio genetico condiviso tra tutte le persone, indicando che la nostra comprensione della razza è più sociale che biologica.
Il lavoro di Sykes cerca di sfatare le idee sbagliate che circondano le classificazioni razziali ed evidenzia l'interconnessione dell'umanità attraverso la genetica. Tracciano le genealogie e il DNA mitocondriale, illustra che il nostro lignaggio è molto più intrecciato di quanto si pensasse in precedenza, rafforzando l'idea che la razza non sia un costrutto scientificamente valido ma piuttosto sociale.