I Vermin spiegano il loro peccato con un linguaggio santuario come "Abbiamo pregato per questo e cercato consulenza, e sentiamo che è la cosa giusta da fare". Non deluderlo su di loro per il nemico ciò che sentono sia insignificante. Le sue leggi morali non se ne fregano su come si sente nessuno di loro. I fanghi non hanno più potere di votarli dentro e fuori dall'esistenza di quanto non abbiano il potere di revocare la legge di gravità.


(The vermin explain their sin with sanctimonious language like, "We've prayed about it and sought counsel, and we feel it's the right thing to do." Don't let it down on them that to the Enemy what they feel is inconsequential. His moral laws don't give a rip about how any of them feel. The sludgebags have no more power to vote them in and out of existence than they have power to revoke the law of gravity.)

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I parassiti nella storia tentano di giustificare le loro azioni fuorviate usando un linguaggio pio, sostenendo di aver pregato e cercato una guida, credendo che stiano facendo le giuste scelte. Tuttavia, questa auto-giustizia li acceca alla verità che i loro sentimenti non hanno peso nel più grande schema delle leggi morali stabilite dal nemico. I loro tentativi di razionalizzazione non alterano le verità fondamentali che governano l'esistenza.

Questo evidenzia un netto contrasto tra la loro delusa importanza di sé e la natura incrollabile degli assoluti morali. Proprio come non si può cambiare la legge di gravità, sono in grado di cambiare le verità più profonde che definiscono giuste e sbagliate. Le loro percezioni non detengono autorità, indicando una dura realtà che lo scontro con le leggi morali consolidate provoca conseguenze, indipendentemente dalle loro auto-giustificazioni.

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gennaio 24, 2025

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