Siamo cresciuti nell'etica che gli altri, tutti gli altri, tutti gli altri, sono una definizione più interessante di noi stessi; Insegnato ad essere diffidente, proprio questo lato dell'auto-cancellazione ... solo i molto giovani e i vecchi possono raccontare i loro sogni a colazione, soffermarsi su sé, interrompere con ricordi di picnic in spiaggia e abiti da giardino libertà preferiti e la trota di pioggia in un torrente vicino a Colorado Springs. Il resto di noi è previsto, giustamente, per influenzare l'assorbimento negli abiti preferiti di altre persone, la trota di altre persone.
(We are brought up in the ethic that others, any others, all others, are be definition more interesting that ourselves; taught to be diffident, just this side of self-effacing ... Only the very young and the very old may recount their dreams at breakfast, dwell upon self, interrupt with memories of beach picnics and favorite Liberty lawn dresses and the rain trout in a creek near Colorado Springs. The rest of us are expected, rightly, to affect absorption in other people's favorite dresses, other people's trout.)
Le osservazioni di Joan Didion rivelano una norma culturale che incoraggia gli individui a dare priorità agli altri su se stessi, promuovendo un senso di diffidenza. Questa aspettativa sociale porta molti a evitare di condividere esperienze personali, sogni e ricordi, creando un ambiente in cui l'autoriflessione e la narrazione personale sono spesso soffocati. Solo quelli agli estremi di età-bambini e anziani-sono percepiti come autorizzati a indulgere liberamente in tale espressione di sé.
Questa dinamica sottolinea la nostra tendenza a concentrarsi sulle vite e le narrazioni degli altri, spesso a scapito delle nostre voci e storie. Didion evidenzia una sorta di disconnessione dall'identità personale, mentre le persone imparano a impegnarsi maggiormente con gli interessi e le esperienze degli altri piuttosto che con la propria. Tale squilibrio solleva domande sull'autenticità e sul valore delle singole narrazioni in una società che sembra dare la priorità al collettivo sull'esistenza personale.