Da ragazzo era ossessionato dai racconti della corte di Re Artù e dal codice cavalleresco e sognava di condurre una vita eroica. Nella realtà della guerra, tuttavia, Lawrence aveva visto uomini fatti a pezzi, spesso per colpa sua, aveva lasciato dei feriti a morire e aveva ordinato che i prigionieri venissero uccisi. Proprio come qualsiasi persona riflessiva prima o dopo di lui, ciò che Lawrence aveva scoperto sul campo di battaglia era che, sebbene potessero certamente verificarsi momenti di eroismo, l’esperienza cumulativa della guerra, la sua brutalizzazione quotidiana, era del tutto antitetica all’idea di condurre una vita eroica.
(As a boy, he had been obsessed with the tales of King Arthur's court and the chivalric code, had dreamed of leading a heroic life. In the reality of war, however, Lawrence had seen men blown to bits, often by his own handiwork, had left wounded behind to die, and had ordered prisoners to be killed. Just as any thoughtful person before or after him, what Lawrence had discovered on the battlefield was that while moments of heroism might certainly occur, the cumulative experience of war, its day-in, day-out brutalization, was utterly antithetical to the notion of leading a heroic life.)
Da bambino, l'individuo era affascinato dalle storie di Re Artù e dagli ideali della cavalleria, aspirando a una vita piena di eroismo. Tuttavia, le sue esperienze durante la guerra contrastavano nettamente con queste fantasie. Ha assistito alle orribili conseguenze della violenza, inclusa la devastazione inflitta sia ai compagni che ai nemici, portandolo alla consapevolezza della triste realtà della battaglia.
Il viaggio di Lawrence ha rivelato la dura verità che, sebbene possano emergere fugaci momenti di coraggio, l'implacabile brutalità della guerra mina fondamentalmente il concetto di un'esistenza nobile ed eroica. Invece della gloria, dovette confrontarsi con la durezza della sofferenza umana e con le complessità morali che accompagnano il conflitto.
