Non lasciare che gli estranei ti tocchino. Eppure sono raramente estranei, ho imparato molto prima che fossi un adolescente, che ti fa male. È sempre quello più vicino a noi: l'autista soave, l'abile fotografo, il gentile insegnante di musica, il marito sobrio e dignitoso del buon amico, il pio uomo di Dio. Sono quelli che i tuoi genitori si fidano, che non vogliono credere a nulla contro.


(Don't let strangers touch you. And yet it is seldom strangers, I learned long before I was a teenager, who do you harm. It is always the ones closest to us: the suave chauffeur, the skilled photographer, the kind music teacher, the good friend's sober and dignified husband, the pious man of God. They are the ones your parents trust, whom they don't want to believe anything against.)

📖 Azar Nafisi

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In "Cose di cui ho taceto", Azar Nafisi riflette sul paradosso della sicurezza e del pericolo nelle relazioni. Sottolinea che spesso le vere minacce non provengono da estranei, ma da quelli più vicini a noi che sembrano affidabili. Questa rivelazione, compresa da Nafisi prima della sua adolescenza, evidenzia la complessità delle interazioni umane e la facciata che molti individui mantengono.

Nafisi identifica figure di fiducia comuni, come autisti, fotografi, insegnanti di musica e persino sacerdoti, illustrando che la loro gentilezza percepita può mascherare le intenzioni dannose. Questa intuizione funge da netto promemoria della necessità di vigilanza nelle nostre strette relazioni, in cui la fiducia può spesso portare al tradimento. I genitori possono rifiutare di credere che queste persone fidate possano causare danni, complicando le dinamiche della sicurezza e della fiducia nella nostra vita.

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gennaio 27, 2025

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