In "The Poisonwood Bible" di Barbara Kingsolver, la citazione evidenzia la natura relativa della verità e della moralità. Suggerisce che ciò che si ritiene sia assolutamente corretto potrebbe non contenere la stessa validità in un contesto o cultura diverso. Ciò riflette la complessità dell'esperienza umana e l'importanza di comprendere diverse prospettive.
L'idea incoraggia i lettori ad abbracciare l'umiltà e l'apertura, riconoscendo che le loro opinioni sono modellate dai loro ambienti specifici. Serve da promemoria per mettere in discussione i propri ipotesi e apprezzare il ricco arazzo di credenze che esistono nel mondo.