La felicità è, "dopo tutto, un'etica del consumo.
(Happiness is,' after all, a consumption ethic.)
In "Sloucheding verso Betlemme" di Joan Didion, esplora il concetto di felicità come fondamentalmente legata al consumo. Questa prospettiva suggerisce che la nostra ricerca di gioia e contentezza spesso ruota sull'acquisizione di beni ed esperienze materiali. Didion sottolinea come il consumismo influenza la nostra comprensione di cosa significhi essere felici, modellando i valori sociali e i desideri individuali.
L'idea della felicità come etica del consumo solleva importanti domande sull'impatto di questa mentalità. Spinge i lettori a riflettere sul fatto che il vero adempimento possa essere ottenuto attraverso la ricchezza materiale o se ci sono fonti di felicità più profonde e più significative che si estendono oltre i beni di consumo transitori. Le osservazioni approfondite di Didion incoraggiano un esame critico dei nostri valori in una cultura guidata dai consumatori.