Kurt Vonnegut, nel suo lavoro "un uomo senza paese", offre una critica umoristica di punti e virgola, paragonandoli a "ermafroditi travestiti" che non hanno significato. Suggerisce che la loro funzione principale è segnalare il background educativo dello scrittore, piuttosto che migliorare la chiarezza o lo stile per iscritto. Questa prospettiva incoraggia gli scrittori a evitare punti e virgola per semplicità e immediatezza nella loro prosa.
Il punto di vista di Vonnegut evidenzia l'importanza della chiarezza nella scrittura creativa. Respingendo i punti e virgole come non necessari, sostiene un approccio più semplice alla struttura delle frasi, in cui la semplicità prevale sulla complessità. La sua lezione funge da incoraggiamento per gli scrittori a dare la priorità alla comunicazione efficace piuttosto che ad aderire alle norme di punteggiatura tradizionali.