L’umanità non ci chiede di essere felici. Ci chiede semplicemente di essere brillanti per suo conto. Prima la sopravvivenza, e poi la felicità per come riusciamo a gestirla.... Prendi più piacere che puoi negli interstizi del tuo lavoro, ma il tuo lavoro viene prima, imparare prima, vincere è tutto perché senza non c'è niente.
(Humanity does not ask us to be happy. It merely asks us to be brilliant on its behalf. Survival first, and then happiness as we can manage it.... Take what pleasure you can in the interstices of your work, but your work is first, learning first, winning is everything because without it there is nothing.)
La citazione sottolinea che l’umanità dà priorità al successo e all’eccellenza rispetto alla felicità individuale. Ciò suggerisce che il nostro obiettivo principale dovrebbe essere la sopravvivenza e il raggiungimento di risultati brillanti nei nostri sforzi, poiché ciò è essenziale per il collettivo. L'idea è che la felicità viene in secondo luogo ed è secondaria rispetto all'importanza del nostro lavoro e dei nostri risultati.
Secondo questo punto di vista, si dovrebbero trovare piccoli momenti di gioia in mezzo al duro lavoro e alle sfide affrontate. Tuttavia, il messaggio centrale è chiaro: il lavoro, l’apprendimento e il successo sono fondamentali, il che indica che senza queste attività la gioia personale ha poco valore. Ciò riflette la convinzione dell’importanza dei contributi alla società rispetto alla realizzazione personale.
