La citazione di "The Poisonwood Bible" di Barbara Kingsolver evidenzia un'esperienza storica unica dell'Africa, contrassegnata da una giustapposizione di sfruttamento e tentato assistenza da parte degli estranei. Sottolinea il profondo impatto del colonialismo e l'influenza in corso delle potenze straniere, che hanno spesso sfruttato le risorse del continente, sostenendo anche di offrire aiuti o buona volontà.
Questa complessità riflette le lotte che le nazioni africane affrontano nella riconciliazione del loro ricco patrimonio culturale con le cicatrici dell'intervento esterno. La tensione tra furto straniero e buona volontà funge da commento sugli effetti duraturi di queste relazioni, modellando il percorso del continente verso l'autonomia e l'autodeterminazione.