Personalmente mi sono sempre interrogato sugli autori e sulle celebrità che dichiaravano a gran voce che Dio non esiste. Di solito accadeva quando erano sani e popolari e venivano ascoltati dalla folla. Cosa succede, mi chiedevo, nei momenti tranquilli prima della morte? A quel punto hanno perso la scena, il mondo è andato avanti. Se improvvisamente, nei loro ultimi attimi, per paura, una visione, un'illuminazione tardiva, cambiassero idea su Dio, chi lo saprebbe?
(Personally, I always wondered about authors and celebrities who loudly declared there was no God. It was usually when they were healthy and popular and being listened to by crowds. What happens, I wondered, in the quiet moments before death? By then, they have lost the stage, the world has moved on. If suddenly, in their last gasping moments, through fear, a vision, a late enlightenment, they change their minds about God, who would know?)
Mitch Albom riflette sulla natura della fede e sulle dichiarazioni di alcuni autori e celebrità sull'esistenza di Dio. Esprime curiosità riguardo alle loro convinzioni mentre condividono con sicurezza le loro opinioni durante periodi di salute e successo, crogiolandosi nell'adorazione pubblica. Tuttavia, si chiede quali pensieri e contemplazioni potrebbero riecheggiare nelle loro menti durante i momenti profondi e solitari prima della morte, quando la loro fama svanisce.
Albom si chiede se, nei loro momenti finali, questi individui potrebbero sperimentare un cambiamento nella loro prospettiva su Dio a causa della paura, di una visione o di una ritrovata comprensione. Riconosce che, se si verifica una tale trasformazione, potrebbe rimanere sconosciuta al mondo esterno, lasciando le loro vere convinzioni avvolte nel mistero mentre si allontanano dalla vita.