-Esumi, gli ungheresi sono una rabbia che cammina lì {...} - C'è anche un ungherese o un altro che non è da biasimare per essere ungherese.
(-Resuming, the Hungarians are a rabble that walks there {...} - There is also a Hungarian or another who is not to blame for being Hungarian.)
In "The Good Soldier Švejk", l'autore Jaroslav Hašek presenta una visione satirica della prima guerra mondiale e le sue assurdità attraverso il carattere di Švejk, un soldato ceco. La narrazione include una prospettiva sugli ungheresi, che li interpreta come un gruppo caotico. Questo commento riflette i temi più ampi del libro, che evidenziano la follia della guerra e l'irrazionalità del nazionalismo.
Hašek riconosce anche che non tutti gli ungheresi meritano la colpa della loro identità, indicando un senso di umanità condivisa oltre le distinzioni nazionali. Questa osservazione sfumata invita i lettori a considerare le complessità della nazionalità e l'impatto della guerra agli individui, incoraggiando l'empatia e la comprensione in mezzo al caos del conflitto.