In "The Time Keeper" di Mitch Albom, il protagonista prova profondi sentimenti di inutilità e vuoto. Questo tumulto emotivo la porta a credere che non vi sia alcuna possibilità di cambiamento o redenzione nella sua vita. Il peso di questi sentimenti diventa insopportabile, mentre lotta con l'idea che il tempo, piuttosto che essere un guaritore, funge da costante promemoria della sua sofferenza.
Il sentimento che "quando la speranza è sparita, il tempo è una punizione" sottolinea come la disperazione possa far sentire ogni momento come un peso. Invece di offrire una possibilità di guarigione o crescita, il tempo si trasforma in una forza opprimente, approfondendo il suo senso di disperazione. Questa potente riflessione incapsula l'impatto della disperazione sulla propria percezione della vita e il passaggio incessante del tempo.