Non aveva imparato leggendolo che l'adulterio era buono o che dovremmo diventare tutti shyster. Le persone sono andate tutte in sciopero o si sono dirette a ovest dopo aver letto Steinbeck? Sono andati a baleniera dopo aver letto Melville? Le persone non sono un po 'più complesse di così?
(She had not learned from reading it that adultery was good or that we should all become shysters. Did people all go on strike or head west after reading Steinbeck? Did they go whaling after reading Melville? Are people not a little more complex than that?)
In "Reading Lolita in Teheran", Azar Nafisi esplora l'impatto della letteratura sugli individui, mettendo in discussione la nozione semplicistica secondo cui la lettura di alcuni autori porta a comportamenti o credenze uniformi. Sfida l'idea che l'esposizione alle opere come quelle di Steinbeck o Melville spingono direttamente i lettori a cambiare drasticamente la propria vita, come andare in sciopero o intraprendere avventure. Nafisi sostiene che la relazione tra letteratura e azione personale non è così semplice.
Nafisi sottolinea la complessità della natura umana, suggerendo che i lettori si impegnano con la letteratura a un livello più profondo. Crede che le persone interpretino testi in diversi modi, influenzati dalle loro esperienze uniche e contesti culturali. Questa prospettiva sfumata sottolinea il ruolo della letteratura nel modellare il pensiero e l'identità, piuttosto che dettare azioni o conclusioni morali.