Non è una cosa straordinaria da dire, ma è una cosa straordinaria da avere nella propria memoria.
(That is not a remarkable thing to say, but it is a remarkable thing to have in one's memory.)
Nel suo libro "Slouching verso Betlemme", Joan Didion riflette sull'idea che mentre alcune dichiarazioni potrebbero non risaltare come straordinarie, la capacità di ricordarle può essere abbastanza significativa. Ciò indica l'idea che la memoria stessa può avere peso e importanza, anche se le informazioni non sono intrinsecamente notevoli. Didion sottolinea il valore del ricordo e il modo in cui modella la nostra comprensione delle esperienze e del mondo che ci circonda.
Questa prospettiva invita i lettori a considerare il ruolo dei ricordi apparentemente banali nel modellare l'identità e la percezione. Suggerisce che anche l'ordinario può influenzare i nostri pensieri e le nostre emozioni, affermando che ogni ricordo contribuisce alla ricchezza delle nostre narrazioni di vita. L'intuizione di Didion incoraggia un apprezzamento più profondo per i momenti quotidiani che indugiano nelle nostre menti, evidenziando il loro potenziale impatto sulle nostre interpretazioni della realtà.