Il fatto è che non so cosa voglio e non so se sto facendo la cosa giusta. Mi è sempre stato detto ciò che è giusto e all'improvviso non lo so più. So cosa non voglio, ma non so cosa voglio ", disse, guardando il gelato che aveva appena toccato.
(The fact is I don't know what I want, and I don't know if I am doing the right thing. I've always been told what is right-and suddenly I don't know anymore. I know what I don't want, but I don't know what I want,' she said, looking down at the ice cream she had hardly touched.)
Nel suo libro di memorie, Azar Nafisi esprime un profondo senso di incertezza riguardo ai suoi desideri e scelte. Riflette su una vita modellata da aspettative esterne, in cui è stata sempre guidata dalle definizioni di giusto e sbagliato. Ora, di fronte alla libertà di scegliere, lotta per identificare i suoi veri desideri e bisogni. Questo conflitto interno rivela le complessità della scoperta di sé e la pressione delle norme sociali.
Il narratore riconosce la sua consapevolezza di ciò che non vuole ma si sente persa quando si tratta di esprimere ciò che desidera veramente. Questo momento di vulnerabilità, simboleggiato dal suo gelato non consumo, illustra il suo tumulto emotivo ed esitazione. Nafisi cattura l'essenza di un'esperienza umana comune, rivendicando la confusione dell'identità personale tra le prospettive mutevoli.