Le cattive scimmie che si definiscono esseri umani non possono fare altro che correre e nascondersi.
(The nasty little apes that call themselves human beings can do nothing except run and hide.)
In "Stato della paura", l'autore Michael Crichton presenta un punto di vista critico sul comportamento umano, suggerendo che gli umani, nonostante la loro società avanzata, ricorrono spesso alla paura e all'evitamento piuttosto che ad affrontare sfide frontalmente. Questa prospettiva è incapsulata nella citazione sugli umani paragonati a "cattive scimmie", implicando un senso di disprezzo per le limitazioni autoimposte che le persone sperimentano di fronte alle avversità.
Crichton sembra sostenere che piuttosto che affrontare le realtà della loro esistenza e le minacce che affrontano, gli umani tendono a ritirarsi ed eludere la responsabilità. Questo concetto solleva domande sul coraggio, la resilienza e la vera natura degli esseri umani di fronte al pericolo, indicando che potrebbe esserci una spinta istintiva a fuggire invece di impegnarsi e risolvere i problemi.