La rappresentazione di un bombardiere suicida palestinese, con in mano un fucile in una mano e suo figlio nell'altra, esemplifica un'interpretazione preoccupante dell'uguaglianza di genere. Questa immagine riflette una dura realtà in cui i ruoli delle donne sono spesso modellati dalla violenza e dal conflitto, piuttosto che dalla potenziamento e dalla libertà. Tali rappresentazioni possono distorcere la narrazione che circonda i diritti delle donne nelle regioni colpite dalla guerra e dalle turbolenze.
Sotto il governo di Ahmadinejad, l'Iran ha assistito a una regressione nell'uguaglianza di genere e nei diritti umani. La sua amministrazione ha implementato strutture segregate per uomini e donne, rafforzando un'ideologia conservatrice. Inoltre, ha respinto numerosi lavoratori municipali ritenuti insufficientemente religiosi o fedeli al suo regime, mettendo in mostra come l'ideologia è stata prioritaria sui diritti e le libertà individuali. Il libro di Shirin Ebadi, "Fino a quando non siamo liberi: la mia lotta per i diritti umani in Iran" sottolinea queste sfide e sostenitori di autentici diritti umani e uguaglianza in Iran.