Bene, forse è vero, Clevinger ha ammesso involontariamente in tono sommerso. Forse una lunga vita deve essere piena di molte condizioni spiacevoli per far sembrare lungo. Ma in quell'evento, chi ne vuole uno? Ho detto Dunbar. Perché? Chiese Clevinger. Cos'altro c'è?
(Well, maybe it's true, Clevinger conceded unwillingly in a subdued tone. Maybe a long life does have to be filled with many unpleasant conditions to make it seem long. But in that event, who wants one? I do Dunbar told him. why? Clevinger asked. What else is there?)
In "Catch-22" di Joseph Heller, una conversazione si svolge tra Clevinger e Dunbar che riflette una profonda indagine filosofica sulla vita. Clevinger riconosce la possibilità che una lunga vita possa essere spesso rovinata da difficoltà ed esperienze spiacevoli. Mette in discussione il valore di una tale vita, il che implica che la negatività duratura può oscurare i benefici della longevità.
Dunbar, d'altra parte, esprime il desiderio di una lunga vita, spingendo Clevinger a sondare il motivo dietro di esso. La risposta di Dunbar segnala un senso di riflessione esistenziale, suggerendo che anche in mezzo alla sofferenza, la vita mantiene un valore e un significato intrinseci. Questo scambio evidenzia le prospettive contrastanti sul valore della vita di fronte alle avversità.