Cosa preannunciava questo? Respirava ancora, gli strumenti non cambiavano, il suo cuore batteva ancora. Ma chiamò Pietro. Ciò significava forse che desiderava vivere la vita del figlio della sua mente, il giovane Peter? Oppure, in preda a una sorta di delirio, stava parlando con suo fratello l'Egemone? O prima, suo fratello da ragazzo. Pietro, aspettami. Peter, ho fatto bene? Peter, non farmi del male. Peter, ti odio. Peter, per un tuo sorriso morirei o ucciderei. Qual era il suo messaggio?
(What did this portend? He still breathed, the instruments did not change, his heart beat on. But he called to Peter. Did this mean that he longed to live the life of his child of the mind, Young Peter? Or in some kind of delirium was he speaking to his brother the Hegemon? Or earlier, his brother as a boy. Peter, wait for me. Peter, did I do well? Peter, don't hurt me. Peter, I hate you. Peter for one smile of yours I'd die or kill. What was his message?)
La contemplazione del personaggio rivela un profondo legame sia con suo figlio, Peter, che con suo fratello, l'Egemone. Mentre va alla deriva in uno stato tra la vita e la morte, riflette su vari aspetti dei suoi rapporti con queste due figure, indicando una crisi di identità e scopo. La sua mente oscilla tra il desiderio dell'innocenza dell'infanzia e la lotta con complessi sentimenti di amore e risentimento. Questi pensieri sembrano illustrare la sua lotta per conciliare le sue azioni passate e lo stato d'essere attuale.
Questa incertezza sulla sua esistenza solleva interrogativi su cosa significhi veramente vivere pienamente e sull’impatto dei legami familiari. Le sue ripetute chiamate a Peter fanno eco al suo desiderio di convalida e comprensione, suggerendo un desiderio di connessione in mezzo al tumulto. Il peso emotivo delle sue parole – che mescola affetto e conflitto – evidenzia le intricate dinamiche della loro relazione. In definitiva, significa una ricerca di perdono e significato mentre esplora i suoi pensieri in un toccante momento di introspezione.