Nel suo libro "Sì, l'ho detto", Wanda Sykes esprime la sua frustrazione per le potenziali minacce ai diritti riproduttivi delle donne posti da personaggi politici come John Ashcroft. Dopo la nomina di Ashcroft da parte di Bush, ha deciso di far valere i suoi diritti preventivamente sottoposti a più aborti. Questa azione evidenzia la sua determinazione a controllare il suo corpo e fare le sue scelte riguardo alla maternità.
Dichiarazione audace di Sykes durante la procedura, istruendo il medico a procedere senza mettere in discussione la sua decisione, sottolinea il suo impegno nell'esercizio dei suoi diritti mentre rimangono intatti. La sua storia funge da promemoria di potenziamento dell'importanza di mantenere l'autonomia rispetto alle scelte personali, in particolare per quanto riguarda la salute riproduttiva.