Più sono contemplato in questi potenti peccati, più il mio rammarico, maggiore è la sua descrizione. A volte ha movimenti mistici e gesti che non sono viziati e la balena parla davvero questi mezzi all'universo nell'intelligenza e nell'acume. E i movimenti della balena sono tutti pieni di stranezza. Sono ignorante di lui e non sarò mai ignorante. E se non lo conosco nemmeno, come posso capire la sua testa? Allora - e questo è di più - come ha realizzato la sua faccia quando non ha la faccia? Mi sembra che dice: vedrai i miei sfondi, vedrai il mio peccato, ma la mia faccia non vedrai! Ma non posso mostrare le parti posteriori dello sfondo, e qualunque cosa sia meno del suo viso, dico di nuovo che non ha la faccia.
(The more I am contemplated in this mighty sins, the more my regret, the greater its description. He sometimes has mystical movements and gestures that are not spoiled, and the whale really speaks these means to the universe in intelligence and acumen. And the movements of the whale are all filled with strangeness. I am ignorant of him and I will never be ignorant. And if I do not even know him, how can I understand his head? Then - and this is more - how did he realize his face when he does not have a face? It seems to me that he says: You will see my backgrounds, you will see my sin, but my face you will not see! But I can't show the back parts of the background, and whatever it is less than his face, I say again that he has no face.)
La citazione riflette un profondo senso di rimpianto e contemplazione riguardo alla natura del peccato e alla misteriosità dell'esistenza, in particolare incarnata dalla balena. Il narratore esprime una comprensione in evoluzione della balena, percependola come un essere che comunica nel suo modo unico attraverso movimenti che sono sia mistici che strani. Questa complessità porta a un riconoscimento dell'ignoranza, poiché il narratore si prepara con la natura profonda della comprensione di un'entità così vasta ed enigmatica.
Inoltre, la lotta del narratore per comprendere l'essenza della balena è evidenziata dall'idea che mentre può intravedere i suoi peccati e il suo background, la vera identità, rappresentata da una "faccia", rimane nascosta. Questa metafora della balena priva di un volto sottolinea i limiti della comprensione umana e del golfo che esiste tra l'umanità e la vastità della natura o dell'esistenza. Alla fine, il passaggio esplora temi della percezione, dell'ignoto e del senso di meraviglia che deriva da lotta con così grandi concetti.