In "Una visione lontana di tutto" di Alexander McCall Smith, la discussione tocca il rapporto tra religione e corruzione nelle società. L'autore si chiede se le nazioni protestanti sono meno corrotte a causa delle loro radici religiose. Tuttavia, l'intervistato sostiene che la situazione è molto più complessa di una semplice correlazione tra religione e integrità.
Invece, sottolinea che il fattore chiave risiede nell'enfasi culturale sull'onestà e la veridicità, piuttosto che sulle credenze religiose stesse. Le culture che danno la priorità e incoraggiano il comportamento onesto tendono a coltivare meno corruzione, suggerendo che i valori morali radicati nelle pratiche sociali sono più influenti del quadro religioso.