Se c'è qualcosa di giusto nell'affermazione di Beauvoir secondo cui uno è nato, ma piuttosto diventa una donna, segue che la donna stessa è un termine in corso, un diventi, una costruzione che non si può dire giustamente originare o finire. Come pratica discorsiva in corso, è aperta all'intervento e alle dimissioni.


(If there is something right in Beauvoir's claim that one is born, but rather becomes a woman, it follows that woman itself is a term in process, a becoming, a constructing that cannot rightfully be said to originate or to end. As an ongoing discursive practice, it is open to intervention and resignification.)

📖 Judith Butler

🌍 Americano  |  👨‍💼 Filosofo

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Nel "problema di genere" di Judith Butler, riflette sull'affermazione di Simone de Beauvoir secondo cui uno non è intrinsecamente una donna ma piuttosto diventa uno attraverso un processo sociale e culturale. Questo concetto implica che l'identità della femminilità non è fissa ma piuttosto in continua evoluzione, modellata da pratiche discorsive più ampie. Suggerisce che la femminilità è una costruzione dinamica che non può essere facilmente definita o confinata.

Inoltre, Butler sottolinea che questo continuo processo di diventare consente spazio per l'intervento e la reinterpretazione. Poiché l'identità di genere non è predeterminata, può essere sfidata e ridefinita, dimostrando che il significato di essere una donna non è statico ma può trasformarsi in risposta a cambiamenti sociali, esperienze individuali e movimenti politici.

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gennaio 28, 2025

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