È una perdita? Rachael ha ripetuto. Non lo so davvero; Non ho modo di dirlo. Come ci si sente ad avere un figlio? Come ci si sente a nascere, del resto? Non siamo nati; Non cresciamo; Invece di morire per malattia o vecchiaia, ci consumiamo come le formiche. Di nuovo formiche; Questo è quello che siamo. Non tu; Voglio dire me. Mamine riflessive chitinose che non sono veramente vive. Ha girato la testa da un lato, ha detto ad alta voce, non sono vivo!
(Is it a loss? Rachael repeated. I don't really know; I have no way to tell. How does it feel to have a child? How does it feel to be born, for that matter? We're not born; we don't grow up; instead of dying from illness or old age, we wear out like ants. Ants again; that's what we are. Not you; I mean me. Chitinous reflex-machines who aren't really alive. She twisted her head to one side, said loudly, I'm not alive!)
Nell'estratto, Rachael si prepara con il concetto di esistenza e ciò che significa veramente essere vivi. Mette in discussione la natura della vita, riflettendo in modo meravigliato come si possa determinare il valore di avere un figlio o persino l'esperienza della nascita stessa. Questa prospettiva incerta suggerisce un profondo senso di malinconia e confusione sulla sua identità e scopo.
Rachael disegna un'analogia tra se stessa e le formiche, suggerendo che come...