Non è possibile, si chiedeva, che una persona ne ami un'altra senza cercare di possedersi a vicenda? Oppure è sepolto così profondamente nei nostri geni che non riusciremo mai a tirarlo fuori? Territorialità. Mia moglie. Mio amico. Il mio amante.
(Isn't it possible, he wondered, for one person to love another without trying to own each other? Or is that buried so deep in our genes that we can never get it out? Territoriality. My wife. My friend. My lover.)
Nel romanzo "Xenocide" di Orson Scott Card, il protagonista contempla la natura dell'amore e del possesso. Si chiede se il vero amore possa esistere senza il desiderio di rivendicare o controllare un'altra persona. Questa riflessione solleva profonde domande sulle relazioni umane e sul bisogno istintivo di territorialità, che si manifesta nelle nostre connessioni con i nostri cari.
L'autore esplora la complessità dell'amore, suggerendo che il desiderio di possedere coloro a cui teniamo potrebbe essere radicato in noi. Questa lotta interna tra affetto e proprietà spinge a una comprensione più profonda delle dinamiche delle amicizie, dei matrimoni e dei legami romantici.