La citazione del libro "Queer" di William S. Burroughs riflette una prospettiva grezza e schietta sulle esperienze dell'autore, in particolare dopo il suo tempo in Marina. Evoca un senso di affaticamento e introspezione, suggerendo un momento di quiete o pausa nel mezzo del tumultuoso viaggio della vita. La frase sottolinea il pedaggio fisico ed emotivo che il servizio può assumere un individuo, accennando al desiderio di affrontare la propria realtà, non importa quanto possa essere a disagio.
Burroughs, noto per il suo stile letterario non convenzionale, esplora spesso temi di identità e lotta. Questa citazione funge da netto invito a sedersi e riflettere, forse sul proprio passato e il peso delle esperienze che modellano la propria identità. Incapsula un momento di vulnerabilità, esortando i lettori a considerare i resti dei loro viaggi e cosa significa confrontarsi veramente dopo aver sopportato le difficoltà.