In "The Big Short: Inside the Doomsday Machine", Michael Lewis disegna un'analogia tra le banche di investimento di Wall Street e i casinò di Las Vegas. Spiega che le banche di investimento controllano l'ambiente finanziario, proprio come i casinò dettano le probabilità dei loro giochi. Ciò significa che i singoli investitori, sebbene possano sperimentare vittorie occasionali, è improbabile che raggiungano un successo costante nei confronti di queste potenti istituzioni.
Lewis sottolinea che proprio come nessun giocatore può battere sistematicamente un casinò e causare la sua caduta, gli investitori al dettaglio non possono aspettarsi di superare in astuzia le banche di investimento a lungo termine. La struttura intrinseca dei mercati finanziari garantisce che le banche mantengano un vantaggio, rendendo quasi impossibile per i singoli giocatori vincere in modo significativo senza affrontare una perdita eventuale.