In "44 Scotland Street", Alexander McCall Smith riflette sulla graduale erosione della libertà di pensiero. Suggerisce che questa perdita non si verifica attraverso eventi singolari e drammatici, ma piuttosto attraverso una serie di scoraggiamenti minori ma persistenti che minano lo spirito e l'indipendenza. Questi piccoli atti di disapprovazione e esperienze negative si accumulano nel tempo, portando a un significativo declino della capacità di pensare liberamente.
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