La mia prima gara è stata nell'ottobre del 2001 a Kapsabet, in Kenya. Era una corsa su strada di 10 km. Ero emozionato ed ero felice di sapere che sono bravo a correre.
(My first race was in October 2001 in Kapsabet, Kenya. It was a 10km road race. I was excited and I was happy to know I am good in running.)
Vivere la prima gara è spesso un momento decisivo che può accendere una passione che dura tutta la vita. Per Eliud Kipchoge, questa prima gara a Kapsabet ha segnato l'inizio di un viaggio straordinario nel mondo dell'atletica. Quel senso iniziale di eccitazione e felicità riflette la pura gioia e innocenza spesso associate alla scoperta del proprio talento e della propria passione. Tali momenti servono a ricordare fortemente che il successo non deriva solo dall’abilità fisica ma anche da un genuino amore per lo sport. L'euforia emotiva che ha provato sottolinea quanto sia cruciale coltivare l'entusiasmo nelle nostre attività, siano esse atletiche o meno. Riconoscere precocemente le proprie capacità crea fiducia e motiva ulteriore dedizione. Il viaggio di Kipchoge sottolinea l’importanza della perseveranza, della disciplina e del mantenimento di un atteggiamento positivo anche fin dai primi passi. Evidenzia inoltre come gli inizi umili possano portare a risultati notevoli. La sua storia incoraggia gli atleti emergenti ad apprezzare le loro prime esperienze, imparare da esse e rimanere impegnati verso i propri obiettivi. In definitiva, questa citazione risuona universalmente: non è necessario iniziare con la perfezione; la passione onesta e la genuina felicità nel provare sono ciò che veramente spinge le persone verso la grandezza. Ricorda a tutti noi che il viaggio di mille miglia inizia con un solo passo, pieno dell'eccitazione della scoperta e della felicità di realizzare il proprio potenziale.