Abbiamo svalutato la singolare capacità umana di vedere le cose intere in tutte le loro dimensioni psichiche, emotive e morali e abbiamo sostituito questo con fede nei poteri del calcolo tecnico.
(We have devalued the singular human capacity to see things whole in all their psychic, emotional and moral dimensions, and we have replaced this with faith in the powers of technical calculation.)
Nel suo libro "Technopoly: The Reading of Culture to Technology", Neil Postman sostiene che la società ha ridotto la capacità umana unica di comprendere questioni complesse da prospettive emotive, morali e psicologiche. Sottolinea come questa capacità di pensiero olistico sia stata oscurata da un'eccessiva dipendenza dalla tecnologia e dai calcoli tecnici, che dà la priorità all'efficienza e ai dati sull'esperienza e sulla comprensione umana.
La critica di Postman suggerisce che, poiché dipendiamo sempre più dagli strumenti tecnologici, rischiamo di perdere di vista le profonde implicazioni delle nostre decisioni, che richiedono più di una semplice analisi dei dati. Il passaggio alla valutazione della logica tecnica sull'intuizione umana e sull'intuizione emotiva potrebbe portare a una disconnessione dalle dimensioni più profonde della nostra vita e della nostra società.