Da quel momento in cui il parroco ha iniziato a mostrare segni di senilità che lo avrebbero portato a dire anni dopo che il diavolo aveva probabilmente vinto la sua ribellione contro Dio e che era lui che si sedette sul trono celeste, senza rivelare la sua vera identità per intrappolare gli inconsapevoli.


(From that time on the parish priest began to show signs of senility that would lead him to say years later that the devil had probably won his rebellion against God, and that he was the one who sat on the heavenly throne, without revealing his true identity in order to trap the unwary.)

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In "Cento anni di solitudine", il parroco sperimenta un declino delle facoltà mentali, portandolo a riflettere sulle sue credenze spirituali e le lotte con la fede. Nel corso degli anni, i suoi pensieri diventano sempre più turbati, facendolo mettere in discussione la natura del bene e del male e l'esistenza del diavolo come vera forza nel mondo.

Questo viaggio trasformativo culmina in una convinzione radicale che il diavolo possa aver usurpato il posto di Dio in cielo, nascondendo abilmente la sua identità per fuorviare gli altri. Questa prospettiva riflette il conflitto interno del sacerdote e mette in evidenza temi più ampi di illusione e realtà all'interno della narrazione.

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gennaio 27, 2025

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