In "Una visione lontana di tutto" di Alexander McCall Smith, Isabel presenta la sua teoria privata della vicinanza morale, che enfatizza le nostre responsabilità etiche nei confronti di coloro a cui possiamo vedere o sentirsi direttamente connessi. Questo concetto suggerisce che, sebbene sia impossibile affrontare tutte le sofferenze nel mondo, siamo obbligati ad aiutare coloro i cui bisogni possiamo assistere a prima mano o con chi abbiamo una connessione in qualche modo.
Questa teoria evidenzia l'importanza delle relazioni personali e della presenza fisica nei nostri obblighi morali. Concentrandosi su un ambito gestibile della sofferenza, Isabel incoraggia un approccio più localizzato alla compassione e agli aiuti, promuovendo l'idea che possiamo fare la differenza nel nostro ambiente immediato piuttosto che essere sopraffatti da questioni globali.