...i poteri legittimi del governo raggiungono solo le azioni, e non le opinioni, contemplo con sovrana reverenza quell'atto dell'intero popolo americano che dichiarò che il suo corpo legislativo non avrebbe dovuto "fare alcuna legge che rispetti l'istituzione di una religione, o che ne proibisca il libero esercizio". Aderendo a questa espressione della suprema volontà della Nazione in favore dei diritti di coscienza, vedrò con sincera soddisfazione il progresso di quei sentimenti che tendono a restituire all'uomo tutti i suoi diritti naturali, convinto che non abbia alcun diritto naturale in opposizione ai suoi doveri sociali.
(...legitimate powers of government reach actions only, & not opinions, I contemplate with sovereign reverence that act of the whole American people which declared that their legislature should 'make no law respecting an establishment of religion, or prohibiting the free exercise thereof,' . Adhering to this expression of the supreme will of the nation in behalf of the rights of conscience, I shall see with sincere satisfaction the progress of those sentiments which tend to restore to man all his natural rights, convinced he has no natural right in opposition to his social duties.)
Thomas Jefferson riflette sui limiti dell’autorità governativa, sottolineando che i poteri legittimi dovrebbero riguardare solo le azioni, non le convinzioni personali. Esprime profondo rispetto per la decisione del popolo americano di garantire che la legislazione non interferisca con la religione, rafforzando l'importanza di salvaguardare il libero esercizio della fede.
Jefferson sostiene il ripristino dei diritti naturali pur riconoscendo la necessità delle responsabilità sociali. Ritiene che la volontà della maggioranza, che mette al primo posto la coscienza individuale, debba guidare il progresso della società, consentendo un equilibrio armonioso tra libertà personali e doveri comunitari.